Organizzare ed affrontare un safari non è come andare allo zoo la domenica pomeriggio
Il Kenya è uno dei più affascinanti luoghi al mondo dove si trovano il maggior numero e la maggiore varietà d'animali. Si calcola che siano ancora viventi e conservate 80 specie di grandi
mammiferi. E questi meravigliosi animali non vivono chiusi in gabbia ma nel loro habitat naturale, nelle immense distese del Paese. I safari, che ormai dagli anni '80 sono soltanto fotografici,
rappresentano una delle grandi attrazioni turistiche.
Viaggiare attraverso le piste sconnesse dei parchi, magari in piedi sotto il tettino rialzato del vostro mezzo, è un'emozione devastante. Siete continuamente alla ricerca di un'ombra, di un profilo, di un movimento che vi possa far scorgere la preda attesa. Nel silenzio, turbato solo dal vento, ecco spuntare un'immagine che dalla fantasia o dai ricordi dei banchi di scuola si proietta direttamente nella realtà di un momento: è proprio così... l'animale è là che respira o addirittura che vi guarda. E voi imbracciate la vostra "arma" e clic una scarica di foto o una ripresa con la videocamera. Solo più tardi in albergo o a casa vi accorgerete che quelle immagini spesso tremolanti sono la vera testimonianza della fantastica sensazione che ancora oggi si riesce a provare.
Fare un safari è stancante. Gli spostamenti sono
difficili e tormentati, ma non si può rinunciare ad un'esperienza così unica. L'obiettivo è di vedere tutti gli animali possibili, di riconoscerli, di classificarli ma soprattutto quella di
sentirvi vicino ai grandi protagonisti della savana.
L'attività più ovvia da svolgere in Kenya è il Safari fotografico del quale ricordate però che esistono varie tipologie e prezzi (ovviamente, se li prenotate in loco li pagherete molto meno che prenotandoli dall'Europa).
La visita dei grandi parchi africani assume spesso le caratteristiche di un vero e proprio "viaggio", come vorrebbe il significato originale swahili della parola safari.
Ad ovest di Nairobi, il Masai Mara National Reserve, (Mara, come lo chiamano i veterani), il più
frequentato parco faunistico del Kenya, ricchissimo di animali selvatici, è una riserva naturale (dove le tribù Masai hanno il premesso di lavorare la terra e di cacciare) che si estende su una
superficie niente affatto piatta di 320 kmq e occupa un'ampia porzione del Serengeti.
Molti turisti si avventurano nell'esplorazione di almeno una parte delle vaste praterie, cercando di non occupare la pista battuta della fauna selvatica durante l'annuale migrazione di
massa.
Al confine occidentale del parco si trova lo spettacolare Esoit Oloololo Escarpment, mentre la più alta concentrazione di animali si registra lungo i bordi della riserva.
Dovunque sono visibili grandi branchi di leoni e, con un pizzico di fortuna, potrete vederli impegnati a cacciare.
Nel parco vivono anche numerosi esemplari di elefanti, bufali, zebre e ippopotami. Riserva naturale piuttosto che parco nazionale.
All'interno del Mara sorge anche un villaggio Masai aperto ai turisti.
Il Masai Mara, collegato a Nairobi da due voli giornalieri, ospita un gran numero di alberghi. La cittadina provinciale di Narok - a poche ore di macchina a ovest di Nairobi - costituisce il
principale ingresso al parco (info sui Parchi: Kenya Wildlife
Service, P.O. Box 40241, Nairobi, tel. 20-600800; www.kws.org).
Nella parte settentrionale del Marsabit National Park & Reserve vivono i grandi mammiferi del Kenya: leoni, leopardi, ghepardi, rinoceronti, bufali,
facoceri, zebre, giraffe, iene e gazzelle.
Dal momento che la regione è ricoperta da una fitta foresta non avrete molte possibilità di avvistare gli animali, a meno che non decidiate di trascorrervi un
po' di tempo, magari campeggiando presso Lake Paradise, un lago vulcanico che fa onore al nome che porta.
Si tratta di un luogo incantevole per sperimentare la vita in armonia con la natura: pochi altri campeggi del Kenya possono vantare simili paesaggi e una tale tranquillità.
Marsabit, la cittadina più vicina al parco, è collegata da un servizio di autobus con la città keniota di Isiolo, vicino al Monte Kenya.
I safari su cammello nelle aree tribali di Samburu e Turkana, tra Isiolo e il Lago
Turkana, sono senza dubbio i più indimenticabili.
Gli altri parchi degni di nota sono quello di
Amboseli, in cui vivono i rinoceronti neri, lo
Tsavo Est e lo Tsavo Ovest, il più grande parco in Kenya, la fitta
Foresta di
Kakamega che ospita oltre 330 specie diverse di uccelli e l'altrettanto ricco Lago Baringo.
Per altri Parchi Nazionali e Riserve consultare il link Parchi e Riserve del Kenya.
Vedi anche i seguenti link:
Morfologia del Kenya
Flora e Fauna del Kenya
Clima del Kenya
Un Ranch nel cuore dell'Africa nera
Per chi non vuole mischiarsi al turismo di massa!
Viaggio di nozze a Parigi, Natale e Capodanno a New York???
Cose d’altri tempi!!
Persino Marco Polo in pieno medioevo, insieme al padre Niccolò e allo zio Matteo, raggiunse la Cina settentrionale.
È facile farsi prendere dagli squisiti dettagli come i globi di vetro di Murano sopra le lampade, le sontuose lenzuola di Hermès, la perfettamente lucida argenteria di Buccellati, le vasche idromassaggio Jacuzzi, ma tutto ciò è solo un abbellimento di un insolito Ranch che sorge nel cuore del Kenya.
Al Ol Jogi Ranch, Nanyuki, Laikipia Plateau, si amalgamano esperienza e natura.
La cosa più incantevole di questo rifugio nel lussureggiante bush è l’incredibile diversità e densità della fauna, tra cui elefanti in migrazione , il 15% della restante popolazione al mondo di zebre di Grévy e più di 40 dei 790 rinoceronti neri che rimangono in Africa orientale.
Un santuario della fauna selvatica che è rimasto, fino all’anno scorso, inaccessibile al pubblico per 35 anni.
Qui non ci si sente come un turista, ma a casa vostra!
Qui non si vedono dieci Land Cruiser (dieci è dir poco) attorno ad un povero facocero come un incontro tra “compagni di merende”, pratica in uso nella maggior parte dei parchi e riserve! Ed al ritorno, costoro, vergognandosi di riferire di aver preso la "solita fregatura", raccontano pure di aver viso tigri, giaguari e se ciò non bastasse, anche un elefante bianco! Verità è che, avendo avuto divieto da ciarlatani persino di scendere dal mezzo, non abbiano potuto neppure soddisfare i propri bisogni fisiologici se non nelle proprie mutande!
Nei 66.000 acri privati di natura incontaminata dell'Ol Jogi Ranch (267 Km²), supervisionati da 120 Rangers e guardie di sicurezza private, che si avvalgono anche dell'aiuto di segugi e cani da attacco, si possono effettuare Safari anche notturni ed escursioni a cavallo.
Gli Ospiti, seguendo le precauzioni impartite dai Ranger, possono muoversi nella Riserva anche a piedi perché in ogni momento sono messi nelle condizioni di sapere quello che stanno facendo e dei rischi che corrono.
La Riserva è protetta da apparecchiature tecnologiche all'avanguardia per respingere i bracconieri (una grave minaccia in Africa orientale, ora che il corno di rinoceronte si può vendere a più di $30.000 per libbra/453 grammi sul mercato nero asiatico) e gli animali sono assistiti da eccellenti veterinari con attrezzature mediche all'avanguardia.
La Riserva è uno dei pochi posti in Kenya che ancora possono prendersi cura degli animali, tenerli al sicuro e nutrirli. Ciò ha avuto così tanto successo che le comunità locali portano animali feriti per le cure, oltre al Kenya Wildlife Service che ha chiesto il permesso di trasferire qui gli animali in via d'estinzione.
Il Ranch è arredato con ornamenti certamente di lusso, ma nulla sembra forzato o teatrale, non è l'opera di un art director, ma semplicemente è rimasto quello che c'era nel Ranch di famiglia prima che fosse aperto al pubblico. Il servizio è condotto da uno staff che ha lavorato qui per decenni affinché gli Ospiti possano sentirsi veramente a casa. La cucina è curata da uno chef francese. La cena potrebbe essere servita da camerieri in guanti bianchi a un tavolo con candelabri, cristalli intagliati e vassoi d'argento, ma l'Ospite può presentarsi in scarpe da ginnastica e jeans.
Il proprietario Alec Wildenstein Jr, il 34enne erede della fortuna artistica e dei cavalli della famiglia, che ha fatto il suo primo viaggio a Ol Jogi quando aveva 6 mesi e ne ha assunto la gestione dopo suo padre morto nel 2008, è un ambientalista appassionato che persegue un'altra passione: il volo (vedi Ol Jogi Ranch). È una persona molto semplice "alla mano", a cui piace condividere le sue esperienze e vedere i suoi Ospiti rilassarsi e connettersi con la natura. Il suo obiettivo è quello di rendere auto-sufficiente la gestione di programmi di conservazione nella Riserva, con l'aiuto anche degli introiti provenienti dagli Ospiti che in pratica non fanno altro che sostenere tale progetto, in modo che questo ambizioso lavoro possa continuare anche senza di lui ed essere un modello privato-aziendale per altri progetti di conservazione e sviluppo comunitario nella regione.
La Riserva è sede di una vasta gamma di fauna selvatica incluse specie rare ed in estinzione. È un sicuro luogo per ippopotami, elefanti, zebre, bufali, impala, gazzelle, gnu e ritrovo di vari uccelli. Dalla veranda della casa principale come dal tavolo da pranzo, chiunque potrà apprezzare la vista che offre il cortile abbeveratoio ed il terreno ricco di salgemma dove gli animali selvatici vanno a leccare il sale (salt lick), luoghi, questi, praticamente mai privi della fauna selvatica. Neppure è raro vedere un rinoceronte senza alzarsi dai lettini posti in un'area ombreggiata del giardino. Meglio ancora, un lungo tunnel conduce ad un bunker con una vetrata posta a pochi metri dall'azione degli animali, a cui gli ospiti possono accedere sia di giorno che di notte.
Certo, soggiornare qui non è solo un'immersione nella natura, ma un particolare stile di vita.
Ancora, il selvaggio è quello che vince.
"Non formalizzatevi sulla casa," dice il proprietario, "La casa da sola dà l'impressione sbagliata".
Cercate piuttosto di vivere un'esperienza volgendo lo sguardo alla natura.
Travolgente visione del Monte Kenya!
Il resto… guardatevelo da soli nella galleria qui sotto!
Ottimismo, tanta pazienza ed una buona dose di coraggio. Questi gli ingredienti con cui poter trascorrere in Kenya un periodo faticoso ma appagante della vostra vita.
Considerato dagli antropologi come la "culla dell'umanità", il Kenya è anche il cuore dei safari africani, in cui vivono le più diverse specie di animali selvatici di tutto il continente.
Il Safari è in Kenya una delle principali attività turistiche. I viaggi in questa terra spettacolare vanno vissuti come una completa full immersion nella natura, all'insegna della voglia d'avventura e del massimo rispetto per un patrimonio da salvaguardare. Questa porzione d'Africa offre varietà faunistiche tra le più grandi e selvagge del pianeta che potrete ammirare in tutta la loro bellezza. Il Kenya offre angoli di natura in cui soggiornare o semplicemente da visitare tra i più belli del continente africano.
Rimarrete stupiti di fronte alla vastità delle pianure che si distendono a perdita d'occhio su gran parte del suo territorio. Un'occasione unica che vi permetterà di apprezzare la bellezza della natura e soprattutto la sua grandiosità. Vi sembrerà di essere tornati indietro nel tempo, quando i piaceri della vita erano certo meno sofisticati, ma non per questo meno appaganti e misteriosi.
Ogni parco del Kenya ha i suoi angoli caratteristici: in alcuni il contatto con la natura diventa totale, in altri potrai ammirare spettacoli davvero unici al mondo.
I luoghi che vi suggerisco sono sempre quelli poco visitati dal turismo di massa e per alcuni di essi è necessario un minimo di cautela. Ma ne vale la pena!
Ed infine se non siete veri esperti, organizzare un Safari fotografico personalizzato con una qualsiasi Agenzia, significherebbe solo effettuare un noioso quanto massacrante “viaggio allo zoo” in fila indiana, strutturato come incontri tra “compagni di merende”, perché, di solito, questo è quello che le Agenzie offrono aggrappandosi a false misure di sicurezza risparmiando tempo! Organizzatevi piuttosto un Safari fai da te!
Non affidarti al caso!
Soltanto pochi turisti sono preparati in materia!
Un safari può essere un’esperienza unica nella vita, quindi perché sprecarla con dispendio di tempo e danaro!
Informazioni utili, consigli e segreti per esplorare il Kenya in tutta sicurezza.
Potrai scaricare il corso pratico di Kiswahili
In questo sito potrai trovare consigli utili, regole di comportamento e informazioni
Consigli
personali:
La saggezza e lungimiranza di Mzee Jomo Kenyatta, primo presidente del Kenya, portò ad affiancare al primo parco, istituito nel 1946, molti altri parchi e all'abolizione della caccia, decretata nel 1977.
Oggi i nomi come Tsavo, Amboseli, Masai Mara sono divenuti nell'immaginario collettivo sinonimo di Africa e rappresentano la possibilità di entrare in contatto ed ammirare decine di superbe specie animali in un habitat spettacolare.
La creazione di questi parchi ha salvato moltissimi animali da una estinzione annunciata e contribuito a creare una coscienza animalista dentro e fuori il paese. Il turismo creato dalla presenza dei parchi nazionali rappresenta oggi una voce insostituibile nel bilancio economico del Kenya.
Con una estensione di 20.000 km quadrati, lo Tsavo è il più esteso parco del Kenya. La strada che congiunge Mombasa a Nairobi taglia in due questo parco, dando origine allo Tsavo East ed allo Tsavo West. Questi due parchi hanno caratteristiche diverse tra loro, dovute ai corsi d'acqua ed al fatto che l'altitudine del territorio varia dai 200 ai 2.000 metri. Nello Tsavo è possibile ammirare innumerevoli specie di animali: bisonti, giraffe, gazzelle, leoni, leopardi, zebre, ghepardi ed il famoso elefante "rosso" dello Tsavo di cui si contano 10.000 esemplari.
Lo Tsavo East è caratterizzato dalla caratteristica terra rossa e dalla savana dai bassi cespugli spinosi tra i quali troneggiano baobab maestosi. Tutto questo è dominato dallo Yatta Plateau, la colata lavica più lunga del mondo.
A nord il Galana River circoscrive la zona di parco che può essere visitata e crea le Lugard's Falls, una serie di rapide che precede il Crocodile Point, mentre al centro del parco, nella zona di Voi, una fitta rete di strade sterrate permette di visitare ampie zone del parco. Splendido e da non perdere è il panorama sconfinato che si gode dalla collina su cui sorge il Voi Safari Lodge, da qui, si può raggiungere le Mudanda Rocks, una singolare formazione rocciosa di 2 km di lunghezza, dalle caratteristiche simili all'australiana Ayres Rock. Proseguendo verso nord si arriva alla vegetazione di alto fusto che caratterizza le sponde del Galana River. Qui, nel punto in cui nel 1898 il colonnello Patterson, abbatté i due leoni "Men Eaters" che avevano seminato il panico ed ucciso più di 28 operai indiani durante la costruzione della ferrovia Mombasa-Nairobi, sorge il Patterson's Camp. Attraverso lo Tsavo Gate si abbandona lo Tsavo East e si entra nello Tsavo West.
Lo Tsavo West ha un panorma più coreografico e vario dello Tsavo East. Si va dalle splendide montagne che circondano le sponde del Lago Jipe, famoso per il "bird watching", al verde lussureggiante ed all'acqua cristallina di Mzima Springs, per arrivare alle nere colate laviche di Chyulu Hills ed ai suoi vulcani spenti. Fiumi sotterranei sgorgano all'improvviso, dando origine a sorgenti di incomparabile bellezza come Mzima Spring, Finch Hattons e Ziwani. In queste zone umide la vegetazione è esuberante e gli ippopotami hanno il loro habitat naturale. Il rarissimo rinoceronte nero si può vedere nel Rhino Sanctuary, attorno al Ngulia Lodge, mentre nelle acque incantate dei Mzima si possono ammirare intere famiglie di ippopotami ed osservare pesci e coccodrilli attraverso le pareti in vetro della camera subacquea . Sulla via del Severin Camp si trova il Chaimu Crater, un recente vulcano spento, vecchio meno di 200 anni, che può anche essere scalato, e le Roaring Rocks o "rocce urlanti" così chiamate dal suono creato dal vento che le attraversa. Da queste rocce alte 100 metri si gode di una magnifica vista sullo Tsavo. Più a sud in direzione Lake Jipe si arriva alle sorgenti del Ziwani Camp. In questo santuario, appena fuori dai confini ufficiali dello Tsavo, si può effettuare un safari pomeridiano a piedi ed un indimenticabile ed emozionante safari notturno alla luce dei fari (strettamente proibito nel resto del parco). A nord, passando il Chyulu Gate si lascia lo Tsavo West e ci si trova nella zona vulcanica per eccellenza, caratterizzata da colate laviche di enormi proporzioni. Attraverso questa miriade di vulcani spenti che sono le Chyulu Hills ed affrontando un percorso di 200 km che attraversa gli altipiani Masai si arriva al parco dell'Amboseli, dominato dall'imponenza del Kilimanjaro.
Situato 200 km a sud di Nairobi e sovrastato dal Kilimanjaro, l'Amboseli è probabilmente il parco più visitato del Kenya. La sua estensione originaria di oltre 3.000 km quadrati è stata ridotta a causa del conflitto tra la fauna allo stato selvaggio e la popolazione masai dedita alla pastorizia che vive alle falde del Kilimanjaro, ed è oggi circoscritta a 390 Km quadrati. Questo territorio è collocato sul letto prosciugato di un antico lago, ed è caratterizzato da una serie di pozze d'acqua , richiamo irresistibile per tutte le specie animali. Tra queste pozze la più importante è Ol Tukai che da il nome allo splendido lodge affacciato sul Kilimanjaro. Nella pianura dell'Amboseli vivono la giraffa Masai, la gazzella di Tomson, lo gnu, la zebra, il leone, il ghepardo ed il rinoceronte, ma questo parco rimane la più interessante area di tutta l'Africa per l'osservazione ravvicinata dell'elefante.
La vista di gruppi di elefanti al pascolo o mentre si bagnano nelle pozze d'acqua, rimane sicuramente il ricordo più entusiasmante di ogni safari. L'Amboseli è anche una ottima zona per il bird watching, in particolare attorno alle pozze d'acqua, dove si possono ammirare il pellicano, l'oca pigmea, l'aquila pescatrice ed il king fisher che nidifica nei canneti a i bordi degli acquitrini. Punto significativo da non perdere è l'Observation Hills. Risalendo a piedi la sommità della collina si può godere della visione indimenticabile di tutta la valle dell'Amboseli, delle colonne di polvere sollevate all'orizzonte dalle mandrie di animali ed ovviamente del superbo Kilimanjaro.
Il Kilimanjaro, con i suoi 5.895 metri di altezza è la più alta montagna d'Africa ed è caratterizzata dalle nevi perenni che ricoprono la sommità di questo vulcano spento. Spesso nascosto dalle nuvole per gran parte della giornata, la montagna offre il meglio di sè nelle prime ore del mattino ed al tramonto e la sua visione giustifica da sola la visita al parco dell'Amboseli.
Safari: Abbigliamento e non solo
Spesso abbiamo dei dubbi prima di partire per un safari fotografico, per esempio quale borsa usare e cosa metterci dentro. Molto dipende dai luoghi prescelti, periodo dell’anno e durata di questa, per molti versi, indimenticabile esperienza.
Comunque cercherò di dare alcune indicazioni e consigli.
Prima di tutto è preferibile prevedere due bagagli: uno zainetto da tenere sempre con se ed un borsone con il nostro bagaglio vero e proprio. Lo zainetto ci servirà per portare con noi ogni giorno macchina fotografica, binocolo, denaro, documenti, felpa, crema solare, cappello per il sole ecc. Nel borsone metteremo vestiti, scarpe, prodotti per l’'igiene personale ecc. Solitamente un borsone morbido è più pratico ed è bene infilarlo in un sacco di plastica prima di caricarlo sul veicolo per proteggerlo dalla polvere ed eventuali acquazzoni. Evitare di portare con se oggetti e gioielli costosi ed è buona norma evitare di ostentare ricchezza per evitare di attirare eventuali malintenzionati che purtroppo non mancano mai in ogni parte del mondo.
L’abbigliamento ideale è scegliere un tipo comodo ed adatto a stare tante ore di seguito in macchina. Solitamente fa caldo, ma la mattina presto o la sera potrebbe fare freschino. L’ideale è vestirsi a strati per coprirsi/scoprirsi a seconda delle situazioni e dei momenti della giornata.
Ecco una lista di quello che è bene portare:
Pantaloni di cotone, scarponcini o scarpe da trekking (comunque comode), magliette, felpa o pile a maniche lunghe, kway. Costume da bagno e ciabatte. Marsupio. Cappello per il sole, occhiali da sole, crema solare (protezione forte) e crema idratante, bandana o sciarpa per il vento, repellente per gli insetti. Prodotti per l'igiene personale. Salviette umidificate e/o fazzoletti di carta. Una torcia elettrica a batterie. Asciugacapelli portatile (facoltativo perché fa caldo ed in alcuni lodge è in dotazione nel bagno, ma non sempre c’è corrente per poterlo utilizzare).
Per i campeggiatori asciugamano (o accappatoio) ed il proprio sacco a pelo (solo per camping safari, non per i campi tendati). Farmaci generici (antipiretico, collirio, antinfiammatori, antibiotico ad ampio spettro, disinfettante intestinale/antidiarroico).
Non dimenticare eventuali farmaci che si assumono regolarmente. Non bere acqua se non da bottiglie sigillate.
Non esistono limitazioni per apparecchi fotografici di qualsiasi tipo o videocamere. Si raccomanda vivamente di portare con sé un buon numero di memory card e batterie di scorta dato che in loco è difficile reperire tale materiale. Si consiglia di utilizzare custodie (o sacchetti di plastica) per la protezione degli apparecchi dalla sabbia/polvere.
Per ricaricare le batterie le prese di corrente possono essere differenti da quelle italiane, quindi è meglio procurarsi una spina universale (tipo inglese). Quasi sempre nei campi tendati i generatori di corrente elettrica vengono spenti intorno alle 23.30 e riaccesi l’indomani verso le 6.00; l’illuminazione avviene con candele e spesso le prese di corrente per ricaricare le batterie si trovano solo nella hall.
Ricordiamo che nella maggioranza dei paesi africani è tassativamente proibito fotografare aeroporti, installazioni e automezzi militari, edifici governativi, ponti, militari in divisa.
I Masai a volte chiedono una piccola mancia per poter essere fotografati. È bene comunque chiedere il permesso alle persone prima di fotografarle.
È molto utile avere con sé un binocolo o/e un teleobiettivo (almeno 200-300 mm).
Il cellulare funziona quasi ovunque. È possibile acquistare, prima di intraprendere il viaggio, schede locali prepagate anche con traffico dati con tariffe molto convenienti sia per il traffico nazionale che internazionale. Spesso nei lodge ed hotel è disponibile, gratuitamente o a pagamento, la connessione internet o Wi-Fi.
Binocoli:
I parametri facilmente valutabili sono i due numeri 8x40 o 10x30 dove la prima cifra indica il fattore di ingrandimento (8 volte, 10 volte) e la seconda il diametro della lente (40mm, 30mm). Ora, mentre si può dire che un diametro maggiore della lente significa quasi sempre una qualità migliore del binocolo (entra più luce, quindi più risoluzione dell'immagine ma maggior peso e ingombro), per quanto riguarda il fattore di ingrandimento (normalmente da 7 a 10) bisogna stare attenti perché più è elevato più piccolo è il campo che si vede e maggiore è il tremolio se non si ha una buona impugnatura. A volte è meglio guardare con un 8x piuttosto che con un 10x se non si sa stare ben fermi. Consigliato: Binocolo Bushnell Trophy XLT 8x42 (Euro 210,00).
Questi sono i due parametri come dicevo facilmente valutabili, per quanto riguarda costruzione lenti e un sacco di altre cose vi dovrete affidare a delle marche conosciute e alle vostre sensazioni.
Consigliato: Binocolo Steiner Safari UltraSharp 10x26 (Euro 115,00). Grazie all’ingrandimento aggiuntivo visibile, il modello 10×26 porterà i vostri soggetti di osservazione tanto vicini quanto vi aspettereste con un binocolo molto più grande. Le ottiche Highcontrast brillano per l’elevato contrasto, i colori naturali e la stupefacente chiarezza.
Devo comunque aggiungere che su una jeep in movimento e anche ferma, ma con il motore in moto e quindi con vibrazioni fastidiose, il 7x50 è caldamente consigliabile, tanto non si fanno lunghe passeggiate a piedi, il notevole peso infatti è l’unico inconveniente (circa un chilogrammo e con un buon ingombro). Non va escluso anche un 10x50, cioè 10 ingrandimenti e 50 mm di diametro le lenti frontali. A seconda dei soldi che si hanno a disposizione, diverse marche: Pentax, Nikon Canon (binocoli stabilizzati), hanno vari modelli di vario costo e qualità, sulla fascia economica trovate gli Ziel, sulla fascia di lusso Leica e Zeiss. Tenete conto che sopra i 10 ingrandimenti farete fatica a usarlo a mano libera, mentre una lente frontale di grande diametro porta a essere usata anche per il cielo notturno. Ad eliminare l'inevitabile tremolio dell'uso a mano libera vengono in aiuto i binocoli stabilizzati che, premendo semplicemente un pulsante, si ottiene una estrema risoluzione dei dettagli come sull'appoggio di un treppiede.
Consigliato, per chi se lo può permettere: Binocolo Zeiss 20x60 T*S con stabilizzazione dell'immagine (Euro 5.830,00).
Macchine fotografiche:
Fossi in voi prenderei un corpo macchina della Nikon D3300 con obiettivo VRII 18/55 mm ed un obbiettivo adatto al safari, cioè un VR 55/200 mm, che vi permetterà di avere immagini di qualità nettamente superiori a qualsiasi compattina (la fotocamera reflex digitale, completa dei due obiettivi, è venduta al prezzo di Euro 750,00 Vedi caratteristiche e scheda tecnica). Con la focale sui 200 mm riuscirete a fotografare gli animali da lontano e con una buona luce avrete la possibilità di andare su 100 ISO e quindi fare il crop (ritaglio) mantenendo buone qualità. Ultimamente alcune persone, a cui ho consigliato qualcosa di simile, sono tornate molto soddisfatte, anzi direi molto stupite della qualità delle foto ottenute.
Se non rientrate nel budget con la Nikon D3300 provate a vedere anche le offerte Canon tipo EOS 1200D con obiettivo EF-S 18/55 mm (il solo corpo macchina è venduto al prezzo di Euro 290,00 + obiettivo Euro 60,00 Vedi caratteristiche e specifiche tecniche). Dovete però munirvi comunque di un obiettivo Canon EF-S 55/250 mm (Euro 200,00) o Tamron AF 70/300 mm (Euro 130,00). Le reflex che ho citato sono molto leggere e compatte (poco ingombranti) perché il motore autofocus è dentro l'obiettivo miniaturizzato.
Per i meno esperti credo sia meglio una buona compatta. In commercio esistono compatte della Nikon con un ottimo zoom ottico 28x come il modello Coolpix L340 (Euro 155,00 Vedi caratteristiche e scheda tecnica) che catturano l'immagine molto velocemente evitando il più possibile l’effetto “in movimento”.
Per i più esigenti è in commercio il modello Coolpix P610 con zoom ottico 60x (Euro 410,00 Vedi caratteristiche e scheda tecnica). Per i principianti è sconsigliato l'uso dello zoom dinamico.
Queste fotocamere sono una sorta di compatte a metà strada fra digitali e reflex.
Spero di esservi stato d’aiuto!
African cats
Big Cats - Fastest Hunters of the Serengeti
Kenya. Safari in elicottero
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Fantastica fauna selvatica in Kenya (Parte 1)
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Masai Mara. Un paradiso della natura
Video safari. Tsavo Ovest e Amboseli National Park
Video safari - Animali del Kenya
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Agenzia consigliata
Kenyan Safari Company
Nilnkatha Building (next to Bella Plaza), Mombasa, Kenya
Eel Pie Island Twickenham Middlesex, TW1 3DY, United Kingdom
Personalizza il tuo Safari Fotografico con Shadrack Kahindi o Alice Komora in Kenya, con Nikky & Tommy Cooper nel Regno Unito;
The Rock Hyrax (Procavia capensis) or Cape hyrax is one of the four living species of the order Hyracoidea, and the only living species in the genus Procavia.The Swahili names for them are Pimbi, Pelele and Wibari.
L'Irace del Capo, chiamato anche procavia delle rocce è una delle quattro specie di iraci esistenti, e l'unica del genere Procavia. Il nome Swahili è Pelele o Wibari.
The Gerenuk, Litocranius walleri, also known as the Waller's gazelle, is a long-necked species of antelope found in dry thorn bush scrub and desert in East Africa, from Somalia, Djibouti and eastern Ethiopia through northern and eastern Kenya to northeastern Tanzania. The word gerenuk (pronounced with a hard g) comes from the Somali language, meaning "giraffe-necked". Gerenuk are sometimes also called the giraffe-necked antelope. It is the sole member of the genus Litocranius.
Il Gerenuk o Gherenuc (Litocranius walleri) è un'antilope dell'Africa orientale. Ha un collo pronunciato e mangia le foglie più alte degli alberi, cosa che la rendono simile alla giraffa; per questo motivo viene anche chiamata gazzella giraffa o antilope giraffa. Anche i nomi locali riflettono questa similitudine: "gerenuk", in somalo, significa "col collo da giraffa", e il nome Swahili swala twiga significa proprio "gazzella giraffa".