Il Lago Elmentaita, anche chiamato Elementaita o Elmenteita è un lago di soda, nella Great Rift Valley, a circa 120 km a nord ovest di Nairobi.
Elmenteita deriva dalla Masaai parola muteita, che significa "luogo polveroso", un riferimento alla aridità e alla polverosità della zona, in particolare tra gennaio e marzo. Si tratta di un piccolo lago con solo un metro di profondità e delimitato da carbonato di calcio (Trona-sesquicarbonato di sodio diidrato) durante la stagione secca. L'ulteriore diminuzione del livello del bacino e dell'avifauna è direttamente proporzionale all'aumento dell'attività umana.
La città di Gilgil è vicina al lago. Nella sequenza da sud a nord dei laghi della Rift Valley, Elmenteita è tra il Lago Naivasha e Lago Nakuru. Il lago e gli splendidi dintorni sono visualizzabili dalla strada Nairobi-Nakuru (A104) che corre lungo la vicina scarpata offrendo un panorama spettacolare agli automobilisti in direzione del lago. Oggi il lago è una zona protetta a causa della sua famosa avifauna e anche in quanto è stato nominato patrimonio dell'UNESCO insieme al Lago Nakuru e al Lago Bogoria. Il Lago Elmenteita è un sito Ramsar dal 2005 (zona umida di importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici).
Il "Kekopey" Hot Springs
All'estremità meridionale del lago, si trovano i "Kekopey", sorgenti di acqua calda in cui vive la Tilapia grahami (Alcolapia grahami) della famiglia dei Ciclidi. Molto popolare per la balneazione, i Maasai locali sostengono che può curare l'AIDS. I canneti nelle vicinanze sono zone di pesca per nitticore (Nycticorax nycticorax) e pellicani.
Oltre 400 specie di uccelli sono state registrate nel bacino del Lago Nakuru e del Lago Elmenteita. Il Lago Elmenteita attrae sia la grande che la piccola varietà di fenicotteri, che vengono per rifugiarsi qui, ovunque ci siano problemi nel Lago Nakuru o in altri laghi, nutrendosi di crostacei, larve di insetti e alghe blu-verdi (Spirulina Platensis) che galleggiano sulle acque del lago. La Tilapia è stata introdotta dal lago Magadi nel 1962 e da allora la popolazione di fenicotteri si è ridotta notevolmente. La tilapia attira molte specie di uccelli che si nutrono di pesce ma anche di uova e pulcini di fenicottero. L'oltre un milione di uccelli che precedentemente vivevano sull'Elmenteita ora hanno cercato rifugio presso il Lago Natron in Tanzania.
Le rive del lago sono pascolo per zebre, gazzelle, antilopi e famiglie di facoceri. Questi animali in cerca di cibo, sono anche una grande attrazione lungo i lati della strada da Nairobi a Nakuru.
Proprio nelle vicinanze c'è il sito archeologico Kariandusi con annesso Museo, dove l'atropologa Louis Leakey durante gli scavi nel 1929 scoprì una vasta gamma di strumenti tra cui asce di pietra e mannaie. In loco si possono assumere informazioni di come fosse l'area in epoca paleolitica. Ci sono abbastanza prove geologiche per dimostrare che, in passato, grandi laghi, a volte raggiungendo livelli centinaia di metri superiori rispetto agli odierni Laghi Nakuru e Elmentaita, occuparono questo bacino. Durante il tardo Pleistocene e l'inizio dell'Olocene, il Lago Elmenteita era unito con il lago Nakuru, formando uno specchio d'acqua molto più esteso con una densità di sodio molto più bassa rispetto all'attuale. Dell'unione dei due laghi sono rimasti sedimenti in varie località intorno ai bacini lacustri. Kariandusi è probabilmente il primo sito in Africa orientale dove sono stati trovati utensili in pietra del periodo Acheuleano. Si è arrivati a questa conclusione dopo numerosi ritrovamenti nel letto del fiume Kariandusi. Un aumento del livello del lago spinse gli uomini preistorici a lasciare in fretta le loro abitazioni lasciando dietro di loro tutti gli strumenti e le armi che le acque ed i detriti hanno sepolto.
Il Lago Elmentaita è un luogo che vale la pena visitare, anche come sosta durante un safari fotografico. Il paesaggio è incantevole con vista del lago e della Rift Valley.
Sito archeologico Kariandusi
Nelle immediate vicinanze del lago si trova il sito archeologico di Kariandusi con annesso Museo, dove l'atropologa Louis Leakey durante gli scavi nel 1929 scoprì una vasta gamma di strumenti tra cui asce di pietra e mannaie. In loco si possono assumere informazioni di come fosse l'area in epoca paleolitica. Ci sono abbastanza prove geologiche per dimostrare che, in passato, grandi laghi, a volte raggiungendo livelli centinaia di metri superiori rispetto agli odierni Laghi Nakuru e Elementaita, occuparono questo bacino. Durante il tardo Pleistocene e l'inizio dell'Olocene, il Lago Elmenteita era unito con il lago Nakuru, formando uno specchio d'acqua molto più esteso con una densità di sodio molto più bassa rispetto all'attuale. Dell'unione dei due laghi sono rimasti sedimenti in varie località intorno ai bacini lacustri. Kariandusi è probabilmente il primo sito in Africa orientale dove sono stati trovati utensili in pietra del periodo Acheuleano. Si è arrivati a questa conclusione dopo numerosi ritrovamenti nel letto del fiume Kariandusi. Un aumento del livello del lago spinse gli uomini preistorici a lasciare in fretta le loro abitazioni lasciando dietro di loro tutti gli strumenti e le armi che le acque ed i detriti hanno sepolto.
Il Lago Elementaita è un luogo che vale la pena visitare, anche come sosta durante un safari fotografico.
Il paesaggio è incantevole con vista del lago e della Rift Valley.
Soysambu Ranch, Kekopey Ranch e Lake Elementaita Lodge
La zona del lago Elmentaita ha visto il suo primo insediamento di un colono bianco quando Lord Delamere (1870-1931) - che aveva già ricevuto dal governatore del protettorato britannico, Sir Charles Eliot, un contratto di locazione di 99 anni su 100.000 acri (400 km²) di terra che presero il nome di "Equator Ranch" nei pressi di quella che oggi è Naivasha - nel 1906 acquisitò una grande fattoria nella divisione di Gilgil, che alla fine includeva più di 50.000 acri (210 km²) tra la Stazione ferroviaria di Elementaita, Elmentaita Badlands (una colata lavica, a sud del lago, coperta di macchia con alcuni picchi di particolare fascino, che si estende per circa 9.000 acri (36 km²) conosciuta anche come la Foresta Otutu o Ututu) e la stazione ferroviaria di Mbaruk.
Questo ranch fu chiamato "Soysambu" che in lingua Maasai significa "il luogo di roccia striata". Delamere donò 30,000 acri (120 km²) di questa terra dall'altra parte del lago a suo cognato, reduce da una esperienza fallimentare nell'allevamento di bovini nei pressi delle Thomson's Falls nel 1905, l'Onorevole Galbraith Lowry Egerton Cole (1881-1929), che la chiamò "Kekopey Ranch", e dove fu sepolto. Oggi in questa terra si trova il Lake Elementaita Lodge.
Il nome Kekopey dovrebbe provenire da una parola Masaai che significa "luogo dove il verde diventa bianco", un riferimento alla soda (sali di sodio) e alla diatomite intorno alle sorgenti termali vicino al lago.
Nel 1917 "The Hon", così veniva chiamato, sposò Lady Eleanor Balfour, nipote di Lord Balfour, l'ex primo ministro britannico. Cole era stato deportato in Africa orientale tedesca, dopo aver ucciso un bracciante agricolo accusato di aver rubato una delle sue pecore Merinos, importate dalla Nuova Zelanda. Tornò segretamente vestito come un somalo a Kekopey con sua madre, la contessa di Enniskillen, con il governo britannico il caso venne dichiarato chiuso.
Gli ultimi giorni di Cole sono stati spesi nella miseria. Cieco da un occhio, utilizzava una sedia a rotelle, e nel dolore costante a causa della sua artrite reumatoide, si sparò nel 1929 all'età di 48 anni. Peccato che solo a lui toccò una simile sorte!
Un grande tumulo a forma di obelisco fu eretto dalla vedova di Cole sul posto da lui preferito che si affaccia sul lago, non lontano dalla casa colonica. Si ritiene che i suoi resti sono stati sepolti nelle vicinanze.
La famiglia per ricordarlo rivisita questo luogo ogni anno il 10 ottobre. Venti anni dopo la sua morte, la vedova di Cole costruì una cappella in pietra, la "Church of Goodwill", sulla vecchia strada per Nakuru su quella che allora faceva parte della tenuta Kekopey. Questo in commemorazione del marito, ma servì anche come gesto di ringraziamento per il ritorno dei loro due figli, David Lowry Cole (1918-1989; successivamente il 6° Conte di Enniskillen) e Arthur Gerald Cole (1920-2005), dalla Seconda Guerra Mondiale.
Arthur Cole fu cresciuto a Kekopey per alcuni anni, mentre il capitano David Cole, MBE, gestì un allevamento a Solio Ranch vicino a Naro Moru. Il capitano Cole è stato molto coinvolto nella politica coloniale del Kenya nei primissimi anni 1960. Nel 1963, David succedette allo zio in Irlanda come il 6° Conte di Enniskillen. Nel 1977, il Kekopey è stato venduto ad una società cooperativa e la terra divisa in piccoli appezzamenti per singoli azionisti. Un casale in mattoni, l'edificio principale del Kekopey Ranch e costruito durante 1917-1918, si conserva oggi come il Lake Elementaita Lodge.
Andrew John Galbraith Cole, 7° Conte di Enniskillen (nato nel 1942), unico figlio del 6° Conte e la sua prima moglie, Sonia Syers, è sposato con tre figlie. Andrew Enniskillen vive in una vasta tenuta in Kenya.
Il presunto erede è Berkeley Arthur Cole (nato nel 1949). È il figlio maggiore di Arthur Gerald Cole. Berkeley Arthur Cole è sposato con Cecilia Ridley, prima figlia di Matthew Ridley, 4° Visconte di Ridley e di Lady Anne Katherine Gabrielle Lumley, terza figlia di Roger Lumley, 11° Conte di Scarbrough. Berkeley ha due figli e anche due fratelli più piccoli, uno dei quali sposato.
Hugh Cholmondeley, 3° barone Delamere
Il giovane Lord Delamere ha fatto il suo primo viaggio in Africa nel 1891 per dare la caccia ad un leone nella Somalia Britannica, ed è tornato ogni anno per riprendere la caccia. Nel 1894 fu gravemente sbranato da un leone che lo assalì, ma sfortunatamente fu salvato quando il suo portatore d'armi, il somalo Abdullah Ashur, saltò sul leone, dando tempo a Delamere di recuperare il suo fucile. Come risultato dell'attacco, Lord Delamere zoppicò per il resto della sua vita, sviluppando inoltre, si fa per dire, un sano rispetto per i somali.
Si ritiene che in uno di questi viaggi di caccia nel Somaliland (il Somaliland si è autodichiarato uno stato; a livello internazionale è riconosciuto come una regione autonoma della Somalia. Si trova nel nord-ovest della Somalia, sulla costa meridionale del Golfo di Aden), Delamere coniò il termine "cacciatore bianco" - il termine è stato usato per descrivere il safari di un cacciatore professionista nell'Africa coloniale orientale. Delamere impiegò due cacciatori professionisti per guidare un safari, uno di nome Alan Black e l'altro un nativo somalo. Per evitare confusione, il somalo è stato indicato come "black hunter", e Alan Black è stato chiamato il "white hunter".
Nel 1896, Delamere, con un seguito tra cui un medico, un tassidermista, un fotografo, e 200 cammelli, decise di attraversare i deserti del sud Somaliland, con l'intenzione di entrare nella British East Africa da nord. Nel 1897, arrivò nei lussureggianti altopiani verdi di quella che oggi è il Kenya Centrale.
Lord Delamare è rimasto famoso per i suoi errori nel campo dell'agricoltura e dell'allevamento. La sua caparbietà (leggasi ottusità), dote acquisita dalla maggior parte dei coloni in Kenya (vedi ad es. Karen Blixen, William Northrup MacMillan, etc.) lo portò nell'allevamento a tentare incroci tra pecore e polli per poi passare ai bovini noncurante delle malattie come l'afta epizootica e la babesiosi oltre alla pleuropolmonite contagiosa trasmesse dagli ovini e dai bovini che importava, nell'agricoltura ad azzardare, fino alla rovina finanziaria, la coltivazione del grano noncurante del Rust (funghi ruggine). Giunse persino a dichiarare: "Ho cominciato a coltivare il grano in Africa orientale per dimostrare che anche se ho vissuto sull'equatore, non ero in un paese equatoriale".
Lord Delamere morì nel novembre 1931, all'età di 61 anni. Ha lasciato prestiti bancari non pagati per un totale di £ 500.000. La Sixth Avenue di Nairobi fu chiamata Delamere Avenue per commemorare il suo posto nello sviluppo della colonia, e una statua in bronzo di otto piedi del 3° barone fu eretta all'inizio della strada, di fronte allo Stanley Hotel. La sua seconda moglie fu Gwladys, Lady Delamere (1897-1943), precedentemente Lady Charles Markham, nata Gwladys Helen Beckett fu persino la prima donna sindaco di Nairobi dal 1938 al 1940.
A Hugh Cholmondeley, 3° barone Delamere succedette nel 1931 il figlio maggiore Thomas Pitt Hamilton Cholmondeley, 4° barone Delamere (19 agosto 1900- 13 aprile 1979). Alla sua morte gli succedette il figlio maggiore Hugh George Cholmondeley, 5° barone Delamere, nato il 18 gennaio 1934.
Quando il Kenya ottenne l'indipendenza nel 1963 e dopo che Jomo Kenyatta ne fu il presidente, Delamere Avenue, è stata rinominata come viale Kenyatta, e la statua di Delamere è stata trasferita a Soysambu nella tenuta della famiglia, dove si affaccia verso la montagna conosciuta localmente come "Naso di Delamere" o "The Warrior Sleeping".
Ma la sua famiglia lamenta ancor oggi di essere spesso vituperata dai Maasai poiché considerati come coloro che "rubarono" la loro terra.
Capisco che ancor oggi appendere un quadro storto non sia un problema, ...basta piegare la testa per il verso giusto ed il quadro lo si vedrà dritto! Capisco che donando una carriola per meglio trasportare pietre, prima la riempiano, ...poi la carichino (carriola e pietre) sulla testa del più robusto per portare il tutto a destinazione! Capisco che la terra inutilizzata tolta da uno scavo per le fondamenta di un edificio la si voglia far sparire facendo un altro scavo per nascondendola in esso, senza pensare che così facendo si creerà solo altra terra da dover eliminare!
Ma evidentemente gli inglesi vogliono convincere i Maasai che l'origine dei loro guai, non provenga dal "colonialismo commerciale e moderno", ma bensì dall'invasione in Africa dei "Pellerossa"!
Come potete vedere la sfrontatezza degli inglesi e dei loro pari, siano essi locali o stranieri non ha limiti: hanno occupato, espropriandoli con le armi, territori che appartenevano da millenni ad altri popoli, hanno massacrato, torturato, imprigionato e violentato impunemente ritenendo i negri una razza inferiore rispetto agli animali, hanno rubato, impossessandosene senza diritto, ogni tipo di ricchezze naturali dai territori occupati, hanno distrutto permanentemente flora e fauna estinguendone le specie, hanno occupato ogni posto di potere legiferando e giudicando esclusivamente per salvaguardare non solo i propri interessi, ma ancor più le loro depravazioni. E ancor oggi, questa gente malsana, parla di infamie subite da parte di coloro a cui hanno non solo tolto la libertà, ma certamente anche un possibile futuro relegandoli al pari di "bestie umane".
Soysambu Ranch
Il "Soysambu Ranch" è ancora di proprietà dei discendenti di Lord Delamere, tra cui Thomas Patrick Gilbert Cholmondeley (unico figlio ed erede di Hugh George Cholmondeley, 5° barone Delamere), nato in Kenya il 19 giugno, 1968, pronipote di Lord Delamere ed in linea per diventare il prossimo 6° barone Delamere.
"Tom", accusato di duplice omicidio per aver ucciso il 19 aprile 2005 un ranger del KWS, Samson ole Sisina, sparandogli alle spalle, nonchè il 10 maggio 2006 per l'uccisione di uno scalpellino, Robert Njoya Mbugua, da lui ritenuto colpevole di bracconaggio nella tenuta Soysambu.
Facili da immaginare le conclusioni dei processi per gli "assassini dei negri": nel primo caso il processo non fu neppure celebrato poiché Cholmondeley invocò la legittima difesa dichiarando che il ranger sparò per primo ed il procuratore dichiarò il "non luogo a procedere", a nessuno interessò il fatto che la vittima non solo non sparò un solo colpo, ma che fu pure colpita alle spalle; nel secondo caso Cholmondeley fu solo accusato di omicidio colposo allorché incolpò un amico come probabile autore dell'assassinio, il keniota pilota di rally Carl Tundo, che a suo dire all'epoca dei fatti era con lui ed armato. Costui, per timore di finire nei guai, gli avrebbe chiesto di non dire nulla, cosa che infatti avvenne. Pertanto, l'assenza di prove balistiche, la non certo chiara dinamica dei fatti, nonché la mancata contestazione del reato di favoreggiamento al posto dell'omicidio colposo, diedero l'opportunità all'unico giudice Muga Apondi (il processo si è celebrato senza giudici popolari), di emettere un verdetto e le relative motivazioni tanto fumose quanto la nebbia londinese (in base al diritto del Kenya, mentre l'omicidio volontario comporta una condanna a morte obbligatoria, l'omicidio colposo ha un massimo legale di carcere a vita ma senza pena minima obbligatoria). Nell'ottobre 2009 Cholmondeley è stato rilasciato in anticipo per buona condotta dopo aver scontato cinque mesi di carcere.
Oggi Thomas Patrick Gilbert Cholmondeley svolge un ruolo fondamentale nel "Conservancy Soysambu" che copre i 2/3 del litorale del lago e ospita oltre 12.000 animali selvatici.
Vien da chiedersi se valga la pena fare altrettanto!
Ma così facendo si rischierebbe di emulare quei colonialisti inglesi moralmente alla bancarotta, razzisti e assassini senza confini sessuali, preferendo alle loro mogli i loro servi neri e costringendo costoro ad impegnarsi in orge omosessuali.
Celebri le loro battute di caccia: il rilascio dei neri nel "bush" e poi la loro caccia con cani e fucili: "Se possiamo cacciare un elefante, un rinoceronte, perché non cacciare un negro! Il gioco sarebbe molto più interessante, il negro sarebbe un degno avversario perchè conosce il bush! Armato? Si, ma solo della sua intelligenza!"