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Italiano
Incredibile battaglia per la sopravvivenza!
Se questo video mette a rischio la Vostra sensibilità, un "vero safari" non fa per voi!
Statevene a casa! A meno che non abbiate il coraggio di intervenire.
Dire che la Natura è buona o cattiva non ha senso!
C'è chi dice: "impariamo dagli animali!"
Questa è semplicemente una frase irreale usata da quegli ignoranti che, per cambiare lo stato delle cose, fanno propaganda al contrario.
Le persone che la pronunciano non sono solo chiaramente e completamente digiune di basi scientifiche, e se queste parole fossero dette intenzionalmente sarebbe un delirio, e darebbero
dimostrazione, oltre a tanta ignoranza, di essere mentalmente deviati.
English
Incredible battle for survival!
If this video threatens your sensibility, a "real safari" is not for you!
Stay at home! Unless you have the courage to intervene.
Say that Nature is good or bad does not make sense!
There are those who say: "we learn from animals!"
This is simply an unreal phrase used by those ignorant that, to change the state of things, make propaganda in reverse.
People who pronounce it are not only clearly and completely fasting scientific bases, and if these words were said intentionally it would be a delirium, and would give the demonstration, over to
so much ignorance, of being mentally diverted.
Il bracconaggio è una delle tante “malattie” che l’Africa sub sahariana ha ereditato dal colonialismo europeo.
Ogni 15 minuti in Africa muore un elefante ucciso dai bracconieri una strage senza precedenti. Molti degli
elefanti uccisi ogni giorno in Africa vengono abbattuti nei parchi e nelle riserve naturali del Kenya. Inoltre è al porto keniota di Mombasa che affluiscono gran parte delle zanne frutto del
bracconaggio negli altri stati dell’Africa orientale per essere imbarcate clandestinamente sulle navi dirette in Estremo Oriente.
Il Kenya perciò è incluso nella cosiddetta “Gang degli 8” che comprende i paesi ritenuti più colpevoli dello sterminio degli elefanti: Tanzania, Uganda e appunto il Kenya, in qualità di
fornitori di zanne, Cina e Thailandia, in quanto acquirenti (si stima che da sola la Cina importi il 70% dell’avorio venduto illegalmente), Malesia, Vietnam e Filippine perché tra i principali
responsabili del contrabbando.
Il Kenya già sconta il fatto di non sapere e soprattutto di non voler combattere il bracconaggio nei termini di una riduzione degli introiti derivanti dal turismo, settore
essenziale dell’economia nazionale, e che per l’80% si devono all'esistenza della fauna selvatica che attira ogni anno nel paese centinaia di migliaia di visitatori da tutto il mondo. «Eliminiamo
la fauna selvatica - ha dichiarato Paul Mbugua, del Kenya Wildlife Service, durante il summit sul traffico di avorio svoltosi nel marzo del 2013 in Thailandia - e ci possiamo dimenticare del
turismo nel nostro paese». A dargli ragione sono le presenze in uno dei parchi nazionali più frequentati, lo Tsavo East, ridottesi nel 2012 di oltre un quarto rispetto al 2011: da 369.000 a
271.373.
Ma, il 21 settembre 2013, il Kenya ha pagato anche con un terribile tributo di sangue la propria incapacità di fermare il bracconaggio. Quel giorno, come è noto, un commando di
al Shabaab, il movimento integralista somalo legato ad al Qaeda, ha attaccato il centro commerciale Westgate della capitale e vi si è asserragliato, resistendo all'assedio delle forze di polizia
per quattro giorni durante i quali ha ucciso, stando al più recente bilancio pubblicato dalla Croce Rossa keniota, 67 persone (altre 39 risultano ancora disperse e potrebbero aggiungersi alle
vittime).
Ebbene, fino al 40% del denaro con cui al Shabaab finanzia le proprie attività terroristiche proviene proprio dal contrabbando di avorio e di corni di rinoceronte.
Lo ha rivelato una indagine condotta nel 2011 dalla Maisha Consulting, un’organizzazione di esperti in protezione delle risorse naturali, e dalla Elephant Action League, un’associazione nata per
contrastare lo sfruttamento degli elefanti. All'epoca, al Shabaab ricavava da 200 a 600 mila dollari al mese dalla vendita dell’avorio, pagato ai bracconieri circa 100 dollari per coppia di
zanne. Mancano dati più recenti, ma risulta che centri operativi di al Shabaab in Kenya siano tuttora la South Kitui Game Reserve e la Kora National Reserve, nel Kenya centro-orientale.
Molti gruppi armati africani, non solo al Shabaab, ricavano dal traffico di avorio e di parti di altri animali di che mantenersi e rifornirsi di armi e munizioni.
Alcuni, come al Shabaab, si occupano del contrabbando dei prodotti; altri praticano essi stessi il bracconaggio. Tra questi ultimi figurano il Lord’s Resistance Army - Lra, e i Janjaweed.
L’Lra (Esercito di Resistenza del Signore) è un gruppo ribelle di guerriglia di matrice cristiana nato in Uganda nel 1987 come movimento antigovernativo e dal 2005 è attivo in Sud Sudan,
Repubblica Centrafricana e Repubblica Democratica del Congo. Le prove che si finanzi, per esplicito ordine del suo leader Joseph Kony, con il bracconaggio, sia vendendo le zanne sia scambiando
direttamente l’avorio con armi e munizioni, sono contenute in un rapporto dell’associazione Enough Project. Non si stenta a crederlo considerato che l’Lra è noto come uno dei più feroci gruppi
armati africani, autore di massacri, mutilazioni, stupri, rapimenti, reclutamento forzato di bambini soldato: delitti per cui Joseph Kony, che si proclama "portavoce" di Dio e medium dello
Spirito Santo, nel 2005 è stato accusato di crimini di guerra e contro l’umanità dalla Corte penale internazionale.
Quanto ai Janjaweed (“diavoli a cavallo”), le terrificanti milizie di origine araba, che il governo del Sudan ha scatenato contro le tribù stanziali africane nel Darfur a partire
dal 2003 provocando una delle più drammatiche crisi umanitarie del continente africano, la loro partecipazione al traffico illegale di avorio è stata denunciata dal WWF e da altre associazioni
conservazioniste. È loro la responsabilità del massacro di elefanti compiuto nei primi mesi del 2012 in Camerun. Penetrati nel nord del paese a più riprese, ne hanno uccisi da 300 a 500
esemplari. Prima, insieme ad altre milizie attive nella regione, li avevano già sterminati in Ciad e nella Repubblica Centrafricana.
“Se acquisti avorio, uccidi della gente” è lo slogan della Elephant Action League e sul sito di Maisha Consulting si legge: “Jihad africano: incomincia con il massacro di animali
innocenti e finisce nel massacro di persone innocenti”. Il Kenya lo ha appena sperimentato a proprie spese.
Nel 2012, in Kenya il bracconaggio ha provocato la morte di almeno 360 elefanti (nel 2011 furono 289), mentre quasi 40 predoni sono rimasti uccisi in
scontri a fuoco con le guardie dei parchi. L’aumento esponenziale delle morti di questi animali è dovuta alla crescita del mercato nero di zanne in Asia . Qui l’avorio viene utilizzato nelle
medicine tradizionali o per realizzare ornamenti.
9 gennaio 2013 - NAIROBI - Undici
elefanti sono stati trovati uccisi e privati delle zanne all'interno del parco nazionale di Tsavo East, a sud del Kenya. La scoperta è stata fatta dai rangers del Kenya Wildlife Service. Si
tratta della più crudele mattanza di pachidermi registrata nel paese negli ultimi tre decenni.
A confermare il massacro è stato ad Al Jazeera il responsabile del Programma nazionale per la difesa degli elefanti, Patrick Omondi, secondo cui era dal 1980 che non si registrava in una riserva
protetta l’uccisione di un numero così elevato di elefanti in una sola battuta di caccia. “Questo è un chiaro segnale che le cose stanno peggiorando”, ha detto Omondi.
Gli animali uccisi, tra cui due cuccioli di appena due mesi, sono stati rinvenuti nel corso di una operazione di controllo sul territorio dopo una segnalazione sulla presenza di gruppi di
bracconieri. I rangers hanno trovato le carcasse abbandonate a poca distanza l’una dall'altra e con evidenti le mutilazioni per il distacco delle zanne.
Una crescita del fenomeno dettata soprattutto dall'aumento del mercato nero asiatico dove l’avorio viene utilizzato nelle medicine tradizionali o negli ornamenti. A quanto pare, gli elefanti
sarebbero stati uccisi a colpi di kalashnikov almeno da un gruppo composto da dieci bracconieri.
Ma non va dimenticata la realtà di fondo: le tribù del sub-Sahara hanno imparato a cacciare gli animali per il solo gusto di uccidere e per futili motivi, tra i quali l'avorio, dai colonialisti
europei. Primi fra tutti gli inglesi, tedeschi e olandesi a seguire.
Oggi, oltre ai bracconieri con la pelle nera, detengono il primato di questi massacri gli americani e gli asiatici.
Molti chiedono perché i negri sono molto più feroci dei "buana" nel massacro degli animali.
Rispondo dicendovi che siete già stati ottimi osservatori. I negri, anche se armati, solitamente non affrontano un animale a viso aperto, specie se di grandi dimensioni. A meno che non crediate
nelle favole, anche i guerrieri maasai, armati di lance, cacciavano in gruppo il leone ormai vecchio e spelacchiato. Al piegarsi ai loro piedi della maestosità, fierezza e forza dell'animale, i
negri vengono assaliti da un senso di onnipotenza che li guida ad essere ancora più violenti e crudeli nei confronti delle loro vittime.
Ne consegue che poi, alla vista e all'odore del sangue, sia degli animali che degli umani, costoro vengono pervasi da un senso di eccitazione che influisce sulla loro ferocia in modo
esponenziale, con il risultato che i corpi o le carcasse dei caduti vengono orrendamente mutilati. In parole povere... il loro coraggio è direttamente proporzionale alla loro eccitazione che
viene alimentata anche in modi diversi da quelli qui citati. Verità è che i bianchi cacciano, ....i negri macellano!
GODETEVI NEL VIDEO CHE SEGUE IL "GAME SAFARI" PRATICATO DAI NEGRI IN TUTTA L'AFRICA SUB-SAHARIANA.
"Secondo natura", come oggi uccidono non solo animali, domani si mangeranno a vicenda!
Speriamo avvenga presto!
La ferocia dei macellai negri non ha confini ed anche qui, in questo “mondo incontaminato”, queste bestie dalla pelle nera danno sfogo a tutta la loro disumana crudeltà.
Azioni così atroci ed impossibili da compiere anche da parte degli animali!
Come dicevo... "i grandi cacciatori bianchi" non hanno nulla da invidiare ai bracconieri!
Ma quando una donna si riduce peggio di una bestia, non credo abbia il diritto di vivere più delle sue stesse vittime!
Melissa Bachman: un essere spregevole e disgustoso.
Inginocchiata a terra, mentre sfoggia un sorriso enorme. Ai suoi piedi prima un leone,
poi un coccodrillo. Nelle sue mani, un fucile.
Sembra raggiante perché solo così riesce a raggiungere
l'orgasmo.
È la "cacciatrice indomabile" Melissa Bachman, una conduttrice tv americana che ha
scatenato la mia rabbia e non solo, dopo essersi vantata su Facebook e Twitter delle sue prodezze mortali. Con un album intitolato "Africa 2013", Melissa Bachman ha postato le sue foto con le
immagini di prede, come zebre, antilopi e leoni. Sul social dell'uccellino, invece, ha scritto: "Incredibile giornata
di caccia in Sud Africa! Ho inseguito per 60 metri questo bel leone maschio ... che caccia!".
La protesta si è scatenata rapidamente. Ed è al Governo del Sud Africa che si era rivolta
una petizione lanciata su "Change.org", per chiedere di vietarle l'ingresso nel Paese. Sono state ben 487.606 le persone che l'hanno firmata da tutto il mondo, ma senza alcun
risultato.
La caccia non è un nuovo hobby nella vita della Bachmann, che si vanta di praticarla da
quando era piccola. Possiede un vero e proprio arsenale di fucili, archi e altre armi. È tutto questo a rendere la sua presenza non solo indesiderata in casa nostra, ma anche
“in assoluta contraddizione con la cultura di conservazione di cui il Sud Africa si vanta”.
Purtroppo, però, ad oggi questa pratica è del tutto legale, tanto che esistono agenzie
che si occupano di offrire questo servizio ai turisti. Anche l’ex presidente del Sudafrica Nelson Mandela, premio Nobel per la pace (1993) non fece nulla.
Evidentemente, permettendo queste barbarie, non è stato solo un leader del movimento
anti-apartheid, ma anche un leader dei corrotti.
Infatti, per fare un esempio, "Frikkie du Toit Safari's – Hunt with Professionals", “Africa Safari Hunting Consultants” e per la soddisfazione di tutti "Ozondjahe Hunting Safaris". Sono programmi di caccia ambientati in lussuose locations in Sud Africa,
Zimbabwe, Tanzania e Namibia. Si tratta di sessioni di caccia guidate, per avere maggiori opportunità di abbattere gli animali. Informazioni dettagliate e foto di animali braccati ed uccisi sono
disponibili sui loro siti.
Rincuora il fatto che dal 1 gennaio 2014 è entrato in vigore in tutto il Botswana il divieto di caccia, ma resta sempre, come ogni altro stato, a rischio bracconaggio.
"La grandezza di una nazione ed il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui i suoi animali vengono trattati." - Mahatma Gandhi.
Ma Melissa non è sola, ha buone "compagne di merende" come Rebecca Francis e la giovane seguace Kendal Jones, l'idolo delle lesbiche!.
Alla ricerca della nostra approvazione e della stima di sé, costoro mostrano la loro quintessenza: il completo disprezzo per la natura.
Guardatele, così fiere e sorridenti con il loro "grande fucile", sostituto ideale dei loro compagni!
Voi, signore, siete ciò che è di sbagliato in questo mondo: uccidere, consumare, distruggere senza conseguenze. Questi animali sono nati da una madre, da un padre di molti figli, e non vi avevano
arrecato alcun fastidio o danno con la loro pura esistenza. Avrebbero potuto avere 10/20 anni, sopportato la siccità, la fame, tutti gli elementi della natura e meritato tutto ciò che gli si
doveva. Ma sono arrivati a contatto con un gran bel fucile e senza dubbio con altri 5/6 bestie umane, oltre ad una macchina fotografica digitale, che hanno messo fine a tutto!
Spero che voi, e quelli come voi, siate orgogliosi, e quando morirete, il ricordo nei vostri ultimi momenti, sia quello di una grande rappresentazione che avete fatto di voi stessi ed il vostro
contributo dato alla terra.
Avete ucciso non con le vostre forze o abilità, ma stando vigliaccamente dietro un riparo, spesso un mezzo di trasporto, e sparando con un fucile. È patetico! Una figura, la vostra, molto triste
di esseri che non possono avere il complesso appellativo di umani, ma il più semplice di "bestie umane".
I vostri soldi, o “grandi cacciatrici e cacciatori bianchi”, le vostre buffonate di caccia, la vostra insicurezza di guardare un animale fantastico, la vostra necessità di ucciderlo invece di
apprezzarlo e lasciare che viva, sono solo i tratti dei vigliacchi.
Molti si chiedono quanto costoro paghino per quei momenti "kodak".
Ve lo dico io: circa 9.000 dollari americani per un leone, 6.000 dollari per una leonessa, oltre al prezzo del viaggio e soggiorno. Per gli elefanti il prezzo è top secret e dipende
molto dal valore delle zanne.
Se vi piace questo tipo di sport di sangue, dovete praticarlo ad armi pari, mentre voi pagate per uccidere e mettere, orgogliosi, qualche foto su un blog!
Oggi è il mio turno di parlare sul mio blog di queste cagne! con quel sorriso del cazzo su quella faccia da stronze.
Guardate quel "sacco di merda" e la sua non meno vomitevole compagna, che individuerete certamente nelle foto qui sotto, e ditemi se secondo voi debbono continuare ad uccidere i nostri animali o
meritino di penzolare da una corda al posto dei coccodrilli appesi da Melissa Bachman!
Quando una donna si riduce peggio di una bestia, non credo abbia il diritto di vivere più delle sue stesse vittime!
When a woman reduces herself worse than a beast, she does not have right to live any more than her same victims!